Si tratta di uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni, fonte di dibattiti accesi all’interno dell’opinione pubblica, che ancora oggi è molto divisa sul tema. Parliamo della Brexit, naturalmente. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea segnerà un cambiamento importante sia per questo Paese che per l’intero continente. Molto è stato detto, tante le analisi e tanti gli scenari, con un rischio altissimo di fare confusione, con un’informazione che non sempre è stata cristallina sull’argomento e anzi, sul cui apparato si ergono ombre molto cupe. Sappiamo che probabilmente il progetto Erasmus continuerà, ma ci sono ancora molti aspetti non chiari sul futuro del Paese. Lo scopo di un gruppo di studenti italiani a Londra dell’IIC G. Carducci di Cassino è stato quello di fare chiarezza sull’argomento attraverso un progetto di giornalismo realizzato interamente da loro, con il supporto di Sagitter Training.
Per capire il lavoro che ha svolto questo straordinario gruppo di ragazzi, vogliamo analizzarne le fasi chiave.
Le interviste ai londinesi
Per prima cosa, gli studenti hanno raccolto i pareri degli abitanti di Londra sulla Brexit, con una serie di interviste durante le quali hanno fatto domande precise, come l’opinione generale sulla Brexit, l’opinione sul possibile successore di Theresa May e l’impatto di questo evento sulle loro vite.
Il risultato è stato un insieme di risposte eterogeneo, come i pezzi di un grande puzzle, che tuttavia i ragazzi hanno messo insieme molto bene, confezionando un video altamente fruibile e di ottima qualità.
Il parere degli esperti
Grazie al supporto organizzativo offerto da noi di Sagitter Training, gli studenti che si sono occupati dell’indagine hanno avuto la possibilità di incontrare alcuni esperti in materia di Brexit e giornalismo sui nuovi media per interviste e workshop.
Molto significativa, per esempio, è stata la lezione del prof. Giacomo Livan, il quale ha spiegato come le fake news possano diffondersi facilmente sui social network.
È proprio da questa spiegazione che nasce la tesi secondo la quale il risultato del referendum sarebbe stato influenzato da una cattiva informazione, se non addirittura disinformazione, perpetrata proprio allo scopo di manipolare la decisione popolare, che i ragazzi hanno menzionato in modo neutrale e senza preconcetti, come si conviene a un rigoroso metodo giornalistico.
Il gruppo di studenti italiani a Londra ha poi intervistato il console generale Marco Villani, il quale ha spiegato quali potrebbero essere le complicazioni per gli italiani nel Regno Unito e come, nonostante le preoccupazioni, gli italiani stiano continuando ad emigrare a Londra e nel resto del Paese.
Se il console Villani si è dimostrato tutto sommato ottimista, gli studenti hanno trovato un parere diverso intervistando il direttore dell’Istituto di Cultura a Londra, Marco Delogu, il quale spiega come in realtà l’apertura degli inglesi verso altre culture sia solo presunta e come molti cittadini vedano l’UE come un’unione di banche, anziché di cittadini, il che ha permesso loro di intercettare la provenienza del sentimento antieuropeista che caratterizza gli inglesi fuori Londra.
Interviste ad altri giornalisti
Per terminare la relazione sul progetto, il gruppo ha intervistato due giornalisti italiani a Londra, che vivono il clima pre-Brexit ogni giorno: Marco Varvello e Federico Gatti, rispettivamente capo ufficio della corrispondenza RAI e corrispondente Mediaset.
Secondo il primo, «il Regno Unito potrebbe non riuscire a mantenere rapporti economici con il resto delle potenze mondiali», mentre per il secondo gli immigrati europei nel Regno Unito sono «diventati quasi come delle fiches» da sfruttare nei negoziati da entrambe le parti.
Conclusioni
Nel complesso, il lavoro dei ragazzi ha portato alla luce gli aspetti più controversi della Brexit, che poi era lo scopo principale del progetto, spiegandone le cause e gli effetti grazie all’esperienza diretta acquisita qui a Londra. Esperienza che solo un progetto di alternanza scuola lavoro all’estero è in grado di offrire.
Per i più curiosi, la relazione conclusiva dei ragazzi è scaricabile da qui.