Come fare la relazione sull’alternanza dopo un progetto

Il momento in cui finisce un progetto non è solo quello in cui gli studenti salutano i colleghi con cui hanno condiviso le giornate nelle ultime settimane, ma significa anche che ora c’è un’altra domanda che incombe: come fare la relazione sull’alternanza?

La relazione finale, infatti, per alcuni studenti è fonte di preoccupazione, mentre per gli insegnanti si traduce in un grosso lavoro organizzativo, oltre che di valutazione degli elaborati.

Tra i servizi che offriamo, per fortuna, c’è anche l’assistenza agli insegnanti e agli studenti che devono preparare la relazione finale del progetto. Ci capita spesso, infatti, di suggerire a insegnanti e gruppi di studenti il modo migliore di organizzare il frutto del proprio lavoro e svolgere attività collettive per creare presentazioni e altro materiale utile.

Quello che abbiamo capito negli anni è che esiste una struttura ideale che è possibile seguire per tutti i progetti di alternanza scuola lavoro, salvo rare eccezioni. Vogliamo quindi spiegare le principali fasi in cui dividere una relazione, sia a beneficio degli studenti che degli insegnanti.

Organizza il materiale

Non è raro che gli studenti producano del materiale durante le loro esperienze di lavoro, quali oggetti, lavori grafici, filmati, stampe, presentazioni e così via. Tutto questo materiale deve essere incluso nella relazione affinché essa sia completa. Se presentare il materiale in formato cartaceo o digitale (ove possibile) sarà una scelta dello studente o una regola imposta dall’insegnante.

Un esempio di tale materiale è l’indagine con i video preparati dagli studenti dell’IIC Carducci di Cassino che abbiamo avuto il piacere di ospitare a Londra e che hanno raccolto il frutto del proprio lavoro nel documento Brexit – La Verità.

Esperienze collettive

Una volta organizzato tutto il materiale che serve, si può iniziare a trattare la parte relativa alle attività che lo studente ha svolto assieme ai suoi compagni. Ci saranno, infatti, giornate in cui gli studenti effettueranno attività collettive legate al progetto.

Per esempio, noi stessi offriamo supporto agli insegnanti per organizzare visite guidate o workshop con esperti su argomenti specifici. Si tratta di giornate di formazione interessanti, che danno la possibilità ai ragazzi di apprendere processi e metodi che non potrebbero apprendere in classe, senza un’esperienza diretta sul campo.

Nella relazione finale di un progetto di alternanza scuola lavoro si dovrebbe parlare proprio di questi aspetti, e lo studente dovrebbe esternare le sue impressioni, confrontarle con le proprie aspettative e spiegare in che modo tali esperienze sono state utili nell’approccio alle mansioni assegnate.

Ogni workshop è mirato allo sviluppo di particolari competenze e lo studente dovrebbe spiegare se tali competenze sono state rafforzate o se altre, nuove, sono state acquisite.

Esperienze individuali

Nella parte centrale e finale del testo, è opportuno concentrarsi sul cuore dell’alternanza scuola lavoro, ossia l’esperienza di stage presso l’attività.

Il nostro consiglio è quello di partire con una descrizione dell’azienda o ente in cui lo studente è lavorato, includendo, se opportuno, notizie sulla storia dell’azienda. È importante che sia chiaro il fine operativo dell’azienda e come essa è organizzata (reparti, settori, unità, ecc.).

Presentata l’azienda, si dovrebbe illustrare la catena dentro la quale lo studente è stato inserito, in modo tale da contestualizzare la spiegazione delle mansioni svolte.

A proposito: sappiamo che i ragazzi non partecipano attivamente a tutte le mansioni, ma è bene inserirle tutte all’interno della relazione, spiegando quali di queste sono state svolte e a quali invece si è solo assistito.

Altra cosa importante, è evidenziare la corrispondenza tra quanto appreso in classe e quanto appreso durante lo stage, confrontando questi due tipi di competenze diverse.

Conclusione

Infine, bisogna sempre includere una valutazione personale dell’esperienza, ricollegandola al discorso della crescita personale in ottica professionale.

Da parte degli insegnanti, ci deve essere il massimo supporto. Supporto che, ovviamente, non manca nemmeno da parte di Sagitter Training.

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