Abbiamo già parlato di Brexit e di possibili scenari e pubblicato aggiornamenti nei mesi scorsi, ma da allora sono cambiate diverse cose e crediamo di potere e dovere offrire dei chiarimenti a chi ha in programma un Erasmus nel Regno Unito dopo il 31 ottobre.
Questa, infatti, è la data in cui il Regno Unito lascerà definitivamente l’Unione Europea, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, visto che mentre scriviamo questo articolo, mancano appena 6 settimane all’evento e l’eventualità della concessione di un’ulteriore proroga da parte del Consiglio Europeo è auspicabile, ma non altamente probabile.
Nonostante sia stata emanata una legge che vieta all’attuale Primo Ministro in carica, Boris Johnson, di acconsentire a un’uscita del Regno Unito dall’UE senza un accordo, questa eventualità è ancora sul tavolo qualora l’Unione Europea dovesse respingere ogni proposta di accordo con il Paese.
Cosa succederebbe, in questo caso, in termini di partecipazione del Regno Unito al programma Erasmus+?
Il fondo di garanzia
Il programma Erasmus+ è finanziato da fondi che ogni Paese partecipante riceve direttamente dalla Comunità Europea, ma non è l’unico progetto sottoposto a tale condizione: esistono, infatti, diversi progetti non solo nell’istruzione, ma anche per quanto riguarda l’ambiente, l’urbanistica e altre materie importanti che al momento usufruiscono di fondi europei in diversa misura. Persino alcune ONG britanniche impegnate a vario titolo nel sociale ottengono fondi dall’Europa.
Cosa accadrebbe a tutti questi progetti e queste organizzazioni in caso di no-deal?
In una nota ministeriale, è stato riportato che verrà costituito un fondo per garantire alle organizzazioni coinvolte in progetti europei un supporto economico tale da garantire la partecipazione del Regno Unito fino alla fine del ciclo programmato, ovvero dal 2014 al 2020, con pagamenti ai beneficiari erogati fino al 2023.
L’unica condizione, è che tali organizzazioni devono risultare ufficialmente partecipanti a tali programmi entro la fine del 2020.
Cosa cambia per gli studenti britannici in UE
La costituzione di tale fondo, consente a qualsiasi università britannica impegnata nel programma Erasmus Plus, di accedere a tali fondi attraverso una determinata procedura.
Se la richiesta viene approvata, le università potranno contare su questa fonte di sostegno alternativa per garantire il corretto svolgimento del programma, oltre alle borse di studio per gli studenti. In questo caso, se per esempio un’università italiana è in attesa di ospitare studenti provenienti da atenei britannici, può contare sulla certezza che tutto andrà secondo i piani.
Cosa cambia per gli studenti europei in UK
Per quanto riguarda gli studenti italiani e in generale da ogni altro Paese UE che entrano nel Regno Unito, anche in caso di Brexit senza accordo, le condizioni per viaggiare per un Erasmus non cambierebbero immediatamente e basterebbe ancora il passaporto o la carta d’identità, almeno fino al 2020 (non c’è ancora una data precisa).
Vale la pena menzionare che anche gli studenti di licei e istituti che arrivano nel Regno Unito per un PCTO, potranno contare sul List of Travellers Scheme, i cui dettagli sulle procedure di richiesta verranno forniti non appena lo scenario sarà più chiaro.
Nulla da temere?
Quanto riportato qui è basato su ciò che il governo stesso ha dichiarato e diffuso nei mesi scorsi a mezzo stampa e sul proprio sito web. Al momento non sono disponibili altre informazioni, ma se qualcosa dovesse cambiare, pubblicheremo nuovi aggiornamenti.
A proposito, lo sapevi che un gruppo di studenti italiani che abbiamo ricevuto qui a Londra ha creato un interessante elaborato sulla Brexit? Leggilo e facci sapere cosa ne pensi!