Da quasi due settimane l’intera Italia è in isolamento, ciascuno nelle proprie case, senza poter uscire, salvo poche eccezioni.
Nel frattempo, oltre diecimila studenti italiani sono all’estero grazie al programma Erasmus Plus. Per i nostri connazionali c’è un po’ di confusione riguardo al proseguimento delle attività didattiche, l’erogazione dei finanziamenti e il rientro. Cerchiamo di fare il punto della situazione.
Proseguimento delle attività
Fino alla fine dell’emergenza, il programma Erasmus è sospeso, come lo sono le lezioni di quasi tutte le università europee. Questo vuol dire che gli atenei ospitanti sono formalmente incapaci di assolvere ai propri obblighi per cause di forza maggiore.
Come abbiamo spiegato nel precedente articolo, tale status implica la possibilità da parte delle agenzie nazionali di accettare di sostenere costi aggiuntivi per far fronte ad alcune spese accessorie che potrebbero essere necessarie in questa situazione, dai mancati risarcimenti da parte delle assicurazioni al rimborso dei costi connessi alla partecipazione di eventi cancellati.
Non tutti i Paesi, tuttavia, sono bloccati in una quarantena totale, sebbene resti la raccomandazione di restare in casa e uscire solo quando necessario, il che vuol dire che molti eventi e corsi potrebbero semplicemente essere stati posticipati.
In tal caso, è possibile che per il proprio progetto venga stabilita una proroga, consentendo agli studenti di restare nel Paese ospitante e non sprecare così settimane preziose della propria esperienza all’estero.
Resta il fatto che nessuna agenzia potrà erogare un importo del finanziamento maggiore di quanto previsto e che il limite per i progetti KA resta quello dei 36 mesi.
Come rientrare in Italia
Da qualche giorno, il Ministero degli Esteri sta lavorando con i vertici delle maggiori compagnie aeree per consentire agli studenti Erasmus e agli italiani che non hanno residenza all’estero di rientrare nel Paese.
Sono stati sbloccati voli da Madrid e Malaga, che da sole ospitano circa mille studenti italiani in Erasmus, mentre Alitalia ha già da tempo sbloccato la tratta Londra-Roma con voli frequenti per far rientrare non solo gli studenti che si trovano nella capitale inglese, ma anche gli italiani che vivono nel Regno Unito e decidono di rientrare.
Ci sono poi voli da Bruxelles, Parigi e Bucarest e altre tratte dall’Europa orientale e dall’Africa settentrionale che si aggiungono giorno dopo giorno.
Se intendi rientrare in Italia, non devi fare altro che consultare siti di ricerca voli e prenotare.
La cosa importante è autoisolarsi non appena rientrati per evitare il pericolo di essere contagiati o di contagiare altri.
È importante comunicare con il proprio ateneo e conoscere tutte le opzioni possibili, in modo tale da valutare una scelta consapevole e responsabile, seguendo le procedure prestabilite per casi del genere che, nonostante l’eccezionalità, sono comunque in parte previsti nei contratti.
Se fino a qualche settimana fa non era possibile iniziare o terminare il proprio periodo di mobilità, adesso esiste anche tale possibilità, ma va valutata attentamente, ricordando che al rientro in Italia sarà comunque proibito lasciare la propria abitazione, salvo eccezioni previste dalla legge.
Facciamoci forza insieme, facciamo tutti la nostra parte e andrà tutto bene.