Con l’avvento del vaccino Anti-Covid il mondo è in lenta ripresa, e le cose stanno migliorando sempre di più.
Si sta pensando, e in molti casi attuando, un progressivo ritorno alla “normalità”.
Sono ancora tante le normative e le regole da seguire per rallentare la diffusione del coronavirus e proteggere la salute e il benessere di tutti. Ma ciò non nega agli studenti l’opportunità di intraprendere un Tirocinio in Europa.
Infatti, a partire da Giugno 2020, la Commissione Europea ha varato, fra le varie azioni intraprese, la piattaforma
Re-open EU, che ha svolto, e tutt’ora svolge, un ruolo molto importante: permetteree un controllo a tappeto, per ogni paese membro su:
- I dati epidemiologici
- Le misure nazionali di sicurezza in relazione al coronavirus e ai viaggi
ll 20 maggio 2021 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su quello che viene chiamato “certificato COVID digitale dell’UE”, che dovrebbe essere pronto per fine giugno.
Tale certificato digitale:
- Conterrà dati sensibili come: vaccinazione, test ed eventuale guarigione
- Sarà gratuito e disponibile in formato digitale e cartaceo
- Potrà essere utilizzato dagli Stati membri anche per esigenze nazionali
- Gli Stati membri dovranno astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato COVID digitale dell’UE, a meno che esse non siano necessarie alla tutela della salute pubblica
In questo modo, chi più, chi meno, tutti potranno muoversi, per diletto o per questioni di studio/lavorative, in tutti i paesi membri dello Stato Europeo. Quindi anche coloro che vorranno intraprendere un tirocinio all’estero avranno libertà di movimento.
Perché fare un tirocinio?
È risaputo che avere nel proprio curriculum vitae un’esperienza di tirocinio all’estero aumenta le possibilità di trovare lavoro. E la riapertura tra Paesi è fondamentale affinché ciò possa avvenire.
Basti pensare al fatto che tantissime aziende, quando selezionano i candidati da assumere, preferiscono coloro che, almeno per un periodo, hanno vissuto e lavorato fuori dal paese d’origine.
Uno stage è un’esperienza professionale che ha lo scopo di far entrare in contatto diretto con il mondo del lavoro, consentendo di acquisire nuove competenze professionali e fornendo qualche strumento in più per orientarsi nella scelta della futura professione.
I tirocini sono diversi, e possono dividersi in:
- Curriculari (cioè inseriti all’interno di un percorso di formazione o studi, riservati quindi a studenti)
- Extracurriculari (rivolti ai giovani che hanno terminato il percorso di studi o di formazione: laureati, inoccupati, disoccupati)
- Promossi da programmi di Politiche attive del lavoro (ad esempio i tirocini per disoccupati)
- Estivi (rivolti a giovani iscritti ad un percorso di studio e svolti nel periodo estivo)
- Transnazionali, cioè svolti al di fuori dell’Italia.
Isfol (ente pubblico di ricerca si temi della formazione, delle politiche sociali e del lavoro), ogni anno pubblica la guida per gli stage in Europa, dove affronta il tema del tirocini transnazionali e dà indicazioni utili su come organizzarli, cercarli e affrontarli.
Una regola d’oro per chi sta pensando di fare un tirocinio all’estero è porsi subito 3 domande:
1. Sono pronto per affrontare uno stage all’estero e le difficoltà organizzative che comporta?
2. Sono in grado di sostenere le spese necessarie ( in quanto non tutti i tirocini, offrono retribuzioni sufficienti a coprire tutte le spese)?
3. Ho una conoscenza della lingua sufficiente per fare uno stage all’estero?
Se si è certi di voler intraprendere questa opportunità, bisogna passare alla questione burocratica: Preparare la documentazione per candidarsi, trovare un tirocinio in un Paese europeo e capire come funzionano i tirocini nei vari Paesi (dato che ogni Stato ha leggi proprie inerenti agli stage).
Sorge spontaneo, a questo punto, chiedersi: Come trovare i tirocini d’interesse?
Per trovare un tirocinio in uno dei Paesi Europei si può usufruire di diversi strumenti.
Tra questi:
- Il Programma Erasmus+: approvato dall’UE, che promuove azioni per la “Mobilità studentesca”
- Il Programma Your First Eures Job: co-finanziato dall’UE e da nove ministeri del lavoro europei, che aiuta giovani tra i 18 e i 35 anni a trovare un posto di lavoro o un tirocinio extracurriculare all’estero
- Le associazioni studentesche internazionali (come l’AIESEC) aiutano a trovare tirocini all’estero.
- Le organizzazioni internazionali, come: le agenzie e le istituzioni dell’Unione Europea o delle Nazioni Unite, che spesso offrono stage retribuiti a studenti e laureati
- L’autocandidatura: che consiste nell’inviare autonomamente la candidatura ad un’azienda di interesse. In questo caso bisognerà conquistare l’attenzione del datore di lavoro e convincendolo a proporre uno stage
Una volta trovato lo stage, infine, bisognerà candidarsi presentando tutta la documentazione necessaria:
- Il curriculum vitae
- Una lettera di presentazione
- La certificazione delle competenze linguistiche
- Il portafoglio Europass
Svolte tutte le questione burocratiche, basterà partire e godersi questa incredibile esperienza formativa.